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Vacanze tra gusto e qualità, sempre più italiani scelgono il turismo enogastronomico.

Spostamenti difficili, prenotazioni cancellate, viaggi aerei sospesi, quello del turismo è indubbiamente uno dei settori che ha subito più duramente l’impatto della pandemia da covid-19.

La crisi sembra però aver avuto un effetto minore sul turismo enogastronomico che, in linea con il trend degli ultimi anni, continua la sua crescita. Questo è ciò che rivela il Rapporto sul turismo enogastronomico italiano 2021, giunto alla sua quarta edizione. I dati raccolti mostrano che nel 2016 solo il 21% degli intervistati aveva svolto almeno un viaggio con scopo enogastronomico, percentuale che sale a 30% nel 2018, a 45% nel 2019, fino a raggiungere il 55% nel 2020. 

La difficoltà nell’intraprendere viaggi verso mete estere ha inoltre favorito la riscoperta dei prodotti del nostro Paese. Il mare rimane sempre la meta preferita dagli Italiani ma la possibilità di trovare e consumare prodotti tipici del territorio diventa oggi un aspetto rilevante. Tra le mete preferite troviamo quindi la Sicilia, l’Emilia-Romagna, la Campania, la Puglia e la Toscana.

Inoltre la voglia di stare all’aria aperta modifica anche le abitudini dei turisti che ai classici hotel prediligono agriturismi (86%), alberghi a tema cibo-vino (56%), i cosiddetti glamping, campeggi con tutti i comfort di un hotel (29%) e le case sugli alberi (32%).

Qualità sempre al primo posto

Oggi il turista enogastronomico è sempre più esigente, attento e alla ricerca di luoghi ricchi di bellezza e di integrità del paesaggio. Luoghi densi di cultura e tradizioni dove è possibile trovare una comunità locale accogliente e soprattutto un’offerta enogastronomica unica e di alta qualità. 

Inoltre, grazie ad un utilizzo sempre maggiore degli strumenti digitali, l’esperienza iniziata con il viaggio enogastronomico prosegue anche oltre il periodo di villeggiatura. Attraverso social media, negozi online e marketplace il turista enogastronomico può oggi acquistare e consumare le tipicità anche da casa e diviene un promotore dei prodotti e dei territori visitati attraverso la condivisione della sua esperienza. Per questo motivo saper valorizzare, promuovere e trasmettere la qualità dei prodotti tipici, le loro caratteristiche, ma anche l’impegno e i valori dei produttori, è un aspetto estremamente rilevante. 

Le biotecnologie possono essere un valido aiuto anche in questo ambito, offrendo servizi e strumenti innovativi capaci di dare ulteriori garanzie sulla qualità e sulla provenienza dei prodotti tipici, fornendo così maggiori tutele a produttori e consumatori.

Anche in  FEM2-Ambiente abbiamo sviluppato servizi ed effettuato ricerca in questa direzione, ecco alcuni esempi:

  1. Nuove metodologie analitiche per l’autenticità e la tracciabilità della bottarga di tonno.
  2. Asparago Violetto di Albenga: un Made in Italy da proteggere
  3. Identificazione d’origine: verso strumenti analitici per caratterizzare l’origine geografica