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Un dottorato industriale per affrontare i limiti del DNA barcoding

Negli ultimi anni le analisi genetiche si sono dimostrate un valido strumento di supporto in diversi ambiti.

In particolare lo sviluppo e il perfezionamento della metodologia del DNA barcoding ha permesso di introdurre sul mercato uno strumento capace di risolvere in modo rapido, sicuro ed economico alcune problematiche insorte nel settore erboristico e agroalimentare. Tuttavia questa tecnica ha dovuto scontrarsi anche con alcuni limiti che le hanno impedito di rispondere in modo esaustivo ad alcune specifiche richieste.  

Quali sono i limiti del DNA barcoding?

I prodotti altamente processati

Lavorazioni intensive, come ad esempio quelle utilizzate per la produzione di estratti e oli essenziali, possono influire in maniera negativa sul DNA. Nel dettaglio queste metodologie provocano un’eccessiva degradazione del materiale genetico rendendone difficile l’estrazione dal campione.

Tale problematica non insorge invece in prodotti che subiscono lavorazioni meno intense come ad esempio la polverizzazione, la macinazione, l’essiccazione o il congelamento, dove il DNA tende a conservarsi in modo ottimale.

Prodotti multispecie

Attraverso il DNA barcoding è possibile identificare con certezza una singola specie target all’interno di un campione, ma non sempre questo è sufficiente. Spesso i prodotti sono composti da più specie differenti e poterne identificare con precisione la composizione diventa un valore aggiunto e un aspetto rilevante in termini di qualità e sicurezza.

Specie differenti con DNA troppo simili.

Raramente capita che differenti specie, soprattutto in ambito botanico, condividano buona parte delle informazioni che risiedono nel loro DNA oppure che all’interno di una stessa specie diverse varietà siano piuttosto differenti tra loro. Questo rende più complesso utilizzare il DNA barcoding come metodo universale e discriminante.

Perché un dottorato industriale?

Per poter superare i limiti sopra elencati e con l’obiettivo di sviluppare strumenti sempre più efficaci in grado di andare incontro a tutte le possibili esigenze, FEM2-Ambiente ha attivato nel 2017 un progetto di dottorato industriale in collaborazione con l’Università degli Studi di Milano-Bicocca.

Il dottorato industriale è un percorso formativo, della durata di 3 anni, che unisce studi accademici a un progetto di ricerca mirato per l’azienda.

Questa tipologia di dottorato si allinea con la mission che FEM2-Ambiente porta avanti fin dalla sua nascita: avvicinare il mondo della ricerca universitaria a quello delle aziende per sviluppare prodotti e servizi in grado di risolvere diverse problematiche.

Il progetto è solo a metà del suo percorso, ma i notevoli successi già raggiunti hanno permesso di sviluppare e testare alcune metodologie in grado di superare le problematiche descritte.

Vedi: Tracciare la filiera delle erbe officinali, dal campo allo scaffale, con l’aiuto del DNA.

Vedi: Errori in etichetta? Scoprilo con il DNA Metabarcoding

Vedi: Individuare allergeni alimentari grazie al DNA. Il nuovo metodo sviluppato da Barilla e FEM2-Ambiente